Edizione Speciale: SuperStars Series - Monza 2010
Il 'Pirates Speed Club' nasce il 27 Febbraio 2008 quando, in occasione del compleanno di uno dei suoi fondatori si fecero stampare i primi adesivi da apporre sulle automobili. Il Club, fondato da 4 persone, raggiunge oggi quota 19 membri, uniti dalla stessa grande passione per le automobili.

venerdì 4 aprile 2008

La Macchia Rossa

Mercoledì 2 Aprile 2008, ore 23.30. Dopo una sremante giornata trascorsa a giare sul circuito di Adria a bordo di una Kia Rio preparata in occasione della Dunlop Drivers Cup (di cui vi racconterò in seguito) mi trovo a percorrere i sessanta chilometri che separano casa mia dalla città universitaria di Pavia, presso la quale studio, seduto sul sedile del passaggero della mia brillante Grande Punto Tjet Sport. Sul sedile destro dicevo poco fa, e lo ripeto con un po' di vergogna, dal momento che al volante non ho lasciato uno dei miei grandi amici che con me condividono lo stile di guida sportivo e l'inesauribile passione per le automobili (nonchè membri fondatori del PIRATES Speed Club -PSC), ma bensì una donna! mia sorella peraltro, che un po' per la mia stanchezza e un po' appofittando della mia benevolenza nei suoi confronti in occasione del suo compleanno, ha prontamente colto al volo una delle rare occasioni che le capitano di guidare il mio gioiellino di produzione nostrana.
Non sono però ancora venuto al dunque. Si stava percorrendo, come già anticipato in precedenza, un'autostrada A7 (Milano-Genova) completamente deserta con il tachimetro fisso alla massima velocità consentita quando, con il capo chino sul finestrino e gli occhi socchiusi, la mia attenzione è improvvisamente richiamata da una luce di colore bianco che priam illumina il guard-reil ai lati della strada e poi fa luccicare le increspature del nuovo asfalto drenante dell'autostrada tanto rapidamente che quasi non ho il tempo di contrarre i muscoli del collo per guardare a sinistra, mentre la grande punto viene mossa da uno scossone. Mentre strizzo gli occhi per ammirare la macchia rossa che ci sta sorpassando ai 300 orari nel mio cervello provo due sensazioni ben distinte ma separate da un'infinitesima frazione di secondo: se da un lato mi sto già arrabbiando per non essere stato capace di riconoscere il bolide passatomi a fianco, dall'altro riconosco l'inconfondibile foggia della casa di Maranello, immagazzinando come dei flash, uno in seguito all'altro, le piccole informazioni che i miei occhi riescono a percepire. Quando però collego i quattro fanali rotondi all'alettone tanto enorme quanto squadrato posto a sormontare il retrotreno per l'intera larghezza dell'automobile ho un improvviso sussulto: avete capito bene, sto parlando della mitica Ferrari F40, classe 1987.

Soltanto poco più tardi, mentre mia sorella racconta di aver visto un'astronave nello specchietto retrovisore avvicinarsi ad una velocità inimmaginabile, mi rendo conto che le mie capacità cognitive, affaticate come il resto del corpo e ricolme di preziosissime informazioni appena acquisite sulla guida sportiva (non ancora metabolizzate evidentemente) stanno ancora tentando di risolvere le ultime informazioni o emozioni che non era stato possibile percepire contemporaneamente al momento del sorpasso, in quell'istante di godimento puro. Realizzo solo ora infatti, che in quei millisecondi in cui mi giravo per godermi il sorpasso (non importa se subito) il mio orecchio aveva registrato, forse confuso dallo stereo, un suono così acuto che, una volta tradotto, il mio cervello aveva interpretato come quello di una due ruote piuttosto che di un auto, così da preparare i miei occhi alla vista di un GSX R1000, non a quella di una Ferrari.
Un brutto scherzo questo, forse giocatomi dall'assuefazione al rombo prodotto dallo scarico aperto delle Kia Rio mosse a gasolio ascoltato poche ore prima ma, più probabilmente (ho voluto convincermene) dal regime al quale stava spingendo il 2936cc Ferrari.
Per chi non lo spesse infatti l'F4o non monta un propulsore dalla mastodontica cilindrata, bensì un 2,9 litri da 478cv (a 7000 giri) e 577Nm (a 4000 giri)...
...costruito nel lontano 1987: forse dopotutto mia sorella non si era sbagliata nel definirla un'ASTRONAVE!


1 commento:

bondage ha detto...

...gggrraanndddeeeee F40!!! un mito intramontabile, un faro nel campo automobilistico...e ancora oggi, la mia macchina preferita...!grandiosa, non so che altro dire!