Edizione Speciale: SuperStars Series - Monza 2010
Il 'Pirates Speed Club' nasce il 27 Febbraio 2008 quando, in occasione del compleanno di uno dei suoi fondatori si fecero stampare i primi adesivi da apporre sulle automobili. Il Club, fondato da 4 persone, raggiunge oggi quota 19 membri, uniti dalla stessa grande passione per le automobili.

sabato 27 dicembre 2008

..Answer Post..

Avrei potuto certamente limitarmi ad un semplice commento ma dal momento che ritengo di importanza capitale far capire a mr. centauro quello che è il mio punto di vista ho preferito l'answer post.

Innanzitutto non posso schierarmi nè totalmente a favore nè totalmente contro ciò che è stato espresso nel precedente post; tuttavia pur vivendo anche io alla ricerca del brivido, non concepisco assolutamente il mettere a rischio la propria vita. Il cosiddetto "limite" che si può cercare in macchina (in relativa sicurezza), è a mio avviso da limitarsi, per quanto concerne la guida in moto, all'esperienza della pista. In pista non esistono maricapiedi, muretti, altre auto, guard rail etc, non esistono tante trappole mortali, non ha senso rischiare quel gran dono della vita, che ricordiamocelo, non ci siamo fatti da noi, nelle troppo trafficate strade di questi giorni. L'esperienza della "passeggiata" non si limita per me alle sole harley o ai "trattori a due ruote", ci si può godere la propria R1 anche sui curvoni delle strade in collina, tra un panorama e una trattoria locale, limitando il brivido della "sparata" a 200 all'ora negli ampi rettilinei in tutta sicurezza, evitando sorpassi azzardati d'inverno con le strade sporche dell'hinterland milanese e lasciandosi la domenica libera per una capatina al circuito.
Cercare e imparare a guidare al limite soltanto in pista significa avere padronanza di se stessi, prima ancora che del mezzo; altrimenti la "padronanza" diventa incoscienza.


...anche se c'è chi, durante le cosiddette "passeggiate in moto" perde il pelo ma non il vizio...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto attentamente i vostri due post e scrivo solo due piccole considerazioni personali:

a) Non si può biasimare il nostro Codazzo nazionale se egli si lascia trasportare dalla passione per la due-ruote, dal quel suo gridare assennato mentre la maltratta sul ruvido asfalto, da quell'emozione al limite che lo eccita oltre ogni limite (anche se vabbè...Codo si eccita pure con una tardona libanese).
In ogni caso la moto è divertire e divertirsi, è superare le proprie paure, è scelta di adrenalina pura...

b) D'altro canto devo dar ragione al Filausen...
Emozionarsi si! Amare ciò che si fa e gustarselo fino in fondo si! Ma bisogna ricordarsi che basta un niente per...beh avete capito.
Come ho sempre detto a Codo, si è vero, in auto le emozioni sono più ovattate ma anche molto più sicure. Mentre in macchina un errore ti può costare molti danni ma solo economici...beh in moto spesso si tratta di ben altro...

Dunque ragassuoli: casco ben allacciato, fari ben accesi...e cervello sempre in attività!!

Ma non aspettatevi che vi dica: "Chi va piano va sano e va lontano..."(proverbio del cazzo).
Meglio: "Apri sempre...ma solo in sicurezza".

Il vostro ano peloso

Anonimo ha detto...

chiaramente, nel mio post ho esagerato il concetto...ma resta comunque il fatto che, sì, la moto è bella anche andando a passeggio, ma è molto, molto difficile tenere a freno il polso destro...è un pò la differenza tra l'uscire con una ragazza "media", e l'uscire con una velina: la velina richiede più attenzioni, e per questo è anche più rischiosa...pero....;)
infine una cosa: quando son caduto, son caduto perchè non avevo la testa, quindi dò ragione a entrambi: sempre ricordarsi il casco allacciato, ma soprattutto che sotto il casco ci sia materia griga, oltre che un ammasso di capelli!! perchè non c'è casco nè tuta che tenga contro la stupidità...

il vostro motoclista esaltato

Anonimo ha detto...

Allora come diceva non so chi "in medio stat virtus".
Che non significa la virtù è alzare il dito medio (mentre sorpassi), ma che la virtù sta nel mezzo. Ok avere prudenza, ok la metria grigia. Ma la nostra passione è indubbiamente pericolosa. La moto lo è di più. Ma anche in macchina schianatrsi dopo i 100 può fare davvero male...
Rinunciare a rischiare è una cosa che per natura non possiamo fare, chi non rischia (in generale) penso non sia neanche un uomo. Il trucco sta nel farlo in modo meno pericoloso, soprattutto nei confronti degli altri.
Perchè fin che mi faccio male io amen... ma far male a qualcuno che passa non è bello.

Anonimo ha detto...

a me sembra che perda il vizio e mantenga il pelo !