Dal momento che la maggior parte di noi non può permettersi di parcheggiare la nuova Zonda nel proprio garage, che con la sola accelerazione (0-100 in 2,1") è in grado di rifornirti di adrenalina per una settimana (o di paura per i più deboli di cuore), mi sento di parlare a nome di tutti gli appassionati di guida quando dico "lunga vita a chi ha inventato le curve!".
I giornalisti inglesi di EVO, la nostra rivista preferita, non perdono mai occasione di farsi lunghe passeggiate, a bordo dei bolidi concessi loro in prova dalle diverse case automobilistiche, lungo le tortuose strade del Galles; anche da noi qui in Italia tuttavia, la crosta terrestre ha regalato tali apserità e soprattutto tali panorami che nulla hanno da invidiare alle vie d'oltremanica; discorso diverso andrebbe fatto per le condizioni del manto stradale ma vediamo di accontentarci.
Durante l'ultima visita Alpina, dalle parti di Bormio, non sono dunque riuscito a resistere alle sinuosità delle strate che, nell'alta lombardia, si inerpicano sulle ripide montagne. Due strade in particolare, incorniciate da vedute vertiginose e spesso in compagnia di qualche animale tipicamente alpino, hanno catturato la mia attenzione e consumato parte del battistrada Michelin.
ISOLACCIA - TORRI DI FRAELE
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